Sordello trovatore, poeta e amatore



Sordello è stato definito un rubacuori capace, con le sue dolci parole, di far innamorare le donne che ha incontrato, spesso le mogli dei signori che lo ospitavano. Un vero tombeur de femmes. Così scriveva dei mariti: Ja nuls marritz de mon joi non se plaingna, qu'enaissi sui fadatz, que tot quant voill (nessun marito si crucci per la mia gioia poiché è destino che dall'amore io ottenga tutto ciò che voglio). 
Questa la canzone dedicata a Donna Agradiva: radice di pregio, son vostro tutto, di cuore, di corpo e di fatti e di detti, poiché siete la più virtuosa, pura e bella, soave ed eletta. In nome di Dio, abbiate pietà, donna eccellente, di me, giocché in voi è mia morte e mia vita". Altre volte si rivolge alla sua donna chiamandola douc'enemia ovvero dolce nemica mia. L'amore per Sordello è gioia "poiché altro vivere non si deve chiamare vita". 
Bibliografia: Rodolfo Signorini, Sordello da Goito. Troubadour, Mantua Felix, Edizione Sometti 2014 


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