Luca Fancelli, una vita spesa tra Mantova e Firenze



Giorgio Vasari è il solo riferimento del cognome del Fancelli, noto attraverso i documenti come Luca Paperi o più spesso come Luca Fiorentino. Dal giugno del 1451 il F. compare, in qualità di tagliapietre, nei documenti relativi al palazzo che Ludovico Gonzaga stava portando a termine a Revere, sul fiume Po. Nei primi anni mantovani approntò porte e camini, procurava pietre dalle cave e disegnava cornici e capitelli "all'antica". Dal 1460 diresse almeno fino al 1479 i lunghi lavori per la costruzione della chiesa di S. Sebastiano a Mantova, progettata da Leon Battista Alberti. Dal 1472, dopo la morte di Leon Battista Alberti diresse il cantiere della Chiesa di Sant'Andrea. A partire dallo stesso anno si occupò della torre dell'Orologio ed eseguì inoltre restauri al castello di Sermide. Nel 1473 lavorò al monastero mantovano del Corpo di Cristo, eseguì restauri al palazzo di Rodolfo Gonzaga a Luzzara e a quello di Marmirolo. Fu inoltre impegnato in rilevamenti topografici dei confini tra Mantovano e Ferrarese, collaborando con l'ingegnere ducale di Ferrara Pietro Benvenuti. Sotto la sua direzione risulta anche la ristrutturazione della "casa del Mercato" e la costruzione di un "bucintoro". Nel 1475 restaurò parzialmente le rocche di Ostiglia e di Castel d'Ario e nel 1482 rafforzò le difese gonzaghesche specie a Sermide e ai Due Castelli. Si dedicò infatti alla sistemazione di canali e di chiuse nel territorio mantovano, dimostrandosi anche esperto ingegnere idraulico. Nel 1493 tornò a Mantova per occuparsi di nuovo dei lavori di pavimentazione stradale. È questo uno degli ultimi documenti su Luca Fancelli. 
Immagine: Casalmoro, Cascino Castello. 



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