Il Cristo in scurto acquistato da Mr Harrison per 20 sterline



Citato da Ludovico Mantegna in una lettera del 2 ottobre 1506 in cui si propone al cardinale Sigismondo l'acquisto di due quadri rimasti nello studio del padre. Ne entra in possesso ma senza ultimarne il pagamento. Si trattava dello stesso quadro che nel 1531 Ippolito Calandra sceglierà per arredare il camerino dove alloggerà Margherita Paleologa. Nell'inventario del 1626 viene citato e stimato 90 lire. Dopo il sacco di Mantova il dipinto sarebbe finito a Roma prima nella quadreria del cardinale Mazarin e poi nelle mani di Camillo Pamphili. In seguito viene offerto come dono a Luigi XIV. Dalla Francia all'Italia quando nel 1824 viene acquistato da Giuseppe Bossi per le collezioni del nuovo Museo di Brera. 
Questa però è solo una delle possibili strade percorse dall'opera. C'è un'altra versione che si avvale dell'inventario dei beni Aldobrandini del 1603 per cui "la tela sopra tavola" sarebbe finita nelle collezioni di Alfonso II d'Este. 
Terza strada possibile invece prevede il ritorno a Mantova con Margherita Gonzaga dopo la morte del marito Alfonso II d'Este, la collocazione del Camerino delle Dame, menzionato nella lettera di Daniel Nys e citato nella collezione di Carlo I d'Inghilterra. Il 23 ottobre 1651 se lo aggiudica Mr. Harrison per 20 sterline ma messo in vendita quasi subito e acquistato da Mazarin. 


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